
La storia del territorio dell' Alveare del Grappa
punti di osservazione n°2 e n°8
Nel punto 2 del percorso didattico esterno si possono individuare i resti della teleferica detta la “POTENTISSIMA” che durante la 1° guerra mondiale collegava le retrovie con il fronte di guerra collocato nella cima del Monte Grappa.
Alcune foto storiche testimoniano l’importanza di questa teleferica che unita a molte altre permettevano, a migliaia di soldati, di gestire i principali trasporti e le fondamentali comunicazioni che servivano alle operazioni di guerra, nonché a tutti i servizi di rifornimento di viveri e soccorso dei feriti che costituivano le necessità primarie del momento.
Punto n°2 nel 1915, dove sorgeva la base di partenza con tutti gli impianti di carico.
La Potentissima incrocia altre teleferiche minori in località “Madonna del Covolo”.
Testimonianza diretta ricavata dal diario personale del soldato “Perozzi”, impegnato sul fronte della grande guerra sul Monte Grappa:
“........Verso sera sono comandato di andare con degli uomini a prelevare presso la base di arrivo della “POTENTISSIMA” paletti per reticolati. Vedo oggi per la prima volta questa grande teleferica che maestosa ed imponente funziona sotto il tiro delle artiglierie avversarie. L’altro capo linea è a Crespano nei pressi del Santuario della Beata Vergine del Covolo. Quaranta carrelli funzionano ininterrottamente su cavalletti altissimi a traliccio, ricoperti di stuoie per mascherarli al nemico. Il suo funzionamento, ad energia elettrica, prodotta da termo - generatori è addirittura perfetto. Il vagoncino che entra nella stazione di arrivo, solidale al tirante mediante una morsa, ad un determinato punto si stacca automaticamente da esso e si porta su di una guida che compie a ferro di cavallo il giro della stazione per il ritorno.
Al momento opportuno, e cioè quando il vagoncino è in arrivo, dalla parte opposta, un altro, che trovasi sulla guida, viene spinto a contatto con il tirante in movimento. A questo contatto la morsa agisce automaticamente, agganciando il vagoncino al tirante che lo trascina nel viaggio di ritorno. Rientro subito in batteria.........”
L’attuale punto di osservazione n°2, nel 1915, con panoramica nord del Massiccio del Grappa. Un traliccio mascherato, i pascoli senza bosco e i bianchi ghiaioni testimoniano come si presentava questo territorio. Un interessante stimolo per approfondire la storia della grande guerra.
Punto n°8 : Il valore storico del gelso
Giuseppe Rossi, proprietario della filanda di Crespano ed esperto allevatore e selezionatore dei cavalli trottatori che lui stesso guidava in modo sempre vincente. E’ stato il fondatore della storia del trotto e, solo l’incidente mortale che ha subito nel 1910, nell’ippodromo di Trieste, ha interrotto una carriera di grandi successi internazionali.
Giuseppe Rossi ha continuato la passione del trotto iniziata dal padre Giovanni Rossi, specializzando l’allevamento dei cavalli e grazie ai premi vinti ha sistemato e messo in coltivazione a pascoli gradonati, per i suoi cavalli, gran parte del territorio pedemontano del Grappa, come lo testimoniano i nomi dei campioni del trotto, trasferiti alle diverse”casere” (SCHIBA, CARDA, BORRASCA, BOTTON ecc...) riconoscibili da una fascia rossa sul prospetto frontale delle scuderie di allevamento. Lo stesso colore della sua giubba rossa, tanto temuta dagli avversari che venne chiamato “il diavolo rosso”
Il campione Montalto e il Cav. Giuseppe Rossi
La nostra cavalla “Idea”: Maremmana –Sella Italiano, ultima puledra nata nel nostro allevamento.
Incontro con le scolaresche.
In allenamento presso l’azienda.